giovedì 5 maggio 2016

La composizione e la luce di un quadro


Fin dall'antichità gli artisti hanno tenuto conto delle proporzioni geometriche delle loro composizioni. I pittori dell’antico Egitto dividevano le pareti su cui avrebbero dipinto in un reticolo di verticali e orizzontali, lungo le quali disponevano gli elementi della loro composizione in modo da ottenere un effetto armonioso. La “sezione aurea” è uno dei più importanti sistemi con i quali gli artisti hanno cercato di codificare le proporzioni. Essa è definita come quella linea divisa in modo tale che la parte minore sta alla parte maggiore come questa sta al tutto. In pratica funziona come un rapporto di circa 8:13 ed è sorprendente quanto spesso questa proporzione si presenti sia nell’arte che nella natura.


Prendiamo come esempio un dipinto famoso La Guernica di Pablo Picasso. Questa opera ha uno schema geometrico rigido, due bande laterali che scorrono verticalmente l’una lungo la gamba del toro a sinistra e l’altra lungo un muro verticale a destra, un triangolo centrale rafforzato dalle luci in cui la lampada a petrolio è il vertice superiore. La gamba posteriore del cavallo e quella anteriore creano altre due bande verticali più centrali. La composizione è quindi divisa in quattro quadri intersecati da un triangolo. Altro elemento molto importante è lo spazio nel quadro, esso può essere negativo o positivo.

Crocifissione di S.Pietro - Caravaggio
Lo spazio negativo è lo sfondo, o lo spazio intorno agli oggetti, lo spazio positivo sono gli oggetti. Di solito è consigliabile mantenere una quantità quasi uguale tra spazio positivo e negativo perché la composizione acquista un senso di equilibrio. Se non c’è abbastanza spazio negativo il quadro può dare un senso di affollamento come nel quadro di Caravaggio in cui lo squilibrio tra un pieno eccessivo e poco vuoto rendono efficacemente il senso di concitazione che l’autore voleva esprimere. Molto spazio negativo può dare un senso di vuoto, solitudine, malinconia. Gli spazi sono composti di luce riflessa, senza la quale non vedremmo niente. La luce può essere un elemento molto importante in un dipinto. Ci occorre per individuare la forma e quindi la sua direzione è essenziale. Tutte le forme piene sono in realtà composte da piani e noi comprendiamo la forma dal modo in cui è colpita dalla luce. Il modo in cui avviene il cambiamento di piano dipende dalla natura del materiale: mentre le sostanze cristalline dure hanno trapassi nitidi, un tessuto morbido avrà un cambiamento di piano morbido e ondulato. La luce quindi rivela la forma e può essa stessa diventare il soggetto del dipinto. A scoprire i colori della luce fu Sir Isaac Newton. 


Joaquin Sorolla - Ninos en la playa (1910)
I colori dello spettro rifratti sono organizzati in una striscia continua dal rosso attraverso l’arancio, il giallo, il verde, l’azzurro e l’indaco fino al viola. Se poi vengono ricomposti per mezzo di una lente, si combineranno nuovamente, formando una luce bianca. Ma all'artista interessa il colore della luce riflessa più che quello della luce diretta: distinzione, questa, che è bene ricordare in quanto       spiega la differenza fra colore della luce e quello dei pigmenti. Tutti i colori, essendo proprietà della luce, hanno una lunghezza d’onda e il colore del pigmento corrisponde alla lunghezza d’onda della luce, che viene riflessa dall'occhio, cioè alla lunghezza d’onda della luce colorata che non viene assorbita dal pigmento. Alcune lunghezze d’onda vengono, insomma, sottratte, e le restanti sono riflesse nell'occhio ed è questo il colore del pigmento. 

Testa di contadina - Van Gogh
Quando si mescolano due pigmenti, entrambi assorbono determinate lunghezze d’onda e la luce riflessa corrisponde a quelle che nessuno dei due ha assorbito. Questa è dunque una miscela “sottrattiva” dei colori. Per questa ragione si tende a evitare di mescolare molti pigmenti, in quanto con il loro aumento il colore si fa sempre più fangoso. I primari sottrattivi sono il turchino, il magenta e il giallo. Dai pigmenti di questi colori si possono ottenere tutti gli altri e quando vengono mescolati insieme il risultato è il nero. I primari degli artisti sono il rosso, il giallo e l’azzurro. Questi sono colori puri attraverso i quali si possono creare tutti gli altri, tranne il verde intenso e il porpora.  
                                                                                                 
 Caterina Guttuso

2 commenti:

  1. Bella lezione Caterina, molto affascinante il mondo dei colori e della rappresentazione delle immagini.
    Quando i miei figli erano piccoli, volevo stimolare la loro curiosità pittorica ma io non ero una brava maestra, lo fossi stata sono sicura avrei ottenuto qualcosa di più dei disegni a matita che mia figlia fa solitamente.

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  2. Anche le mamme si possono avvicinare al mondo della pittura non solo i figli, ti posso assicurare che tutti possiamo dipingere e disegnare, conoscendo le tecniche, un po come scrivere e leggere, più scrivi e leggi più ti impadronisci della lingua italiana, poi c'è il talento e quello è un'altra cosa...Grazie per il commento!

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