lunedì 11 aprile 2016

Dipingere a olio

Caravaggio
Oggi la pittura a olio rappresenta una parte importante della nostra esperienza visiva, è difficile ricordare che si tratta di una tecnica pittorica relativamente recente, anche se intorno al 1100 Teophilus Presbiter già scriveva l’uso
dell’olio come medium nella pittura.


Jan van Eyck
La tradizione vuole che l’inventore di questa tecnica sia il pittore fiammingo Jan van Eyck. A quell’epoca, i dipinti ad olio venivano realizzati in due fasi: la prima era un abbozzo monocromo, con lievi sfumature di grigio, su questo venivano applicati strati di vernice trasparente in cui il pigmento puro era mescolato con un medium oleoso traslucido e brillante, che lasciava trasparire l’abbozzo sottostante. Il colore era leggero sulle zone lumeggiate e più denso nelle zone d’ombra. Questa tecnica entrò nell’arte italiana grazie ai pittori veneziani. 


    A. Gentileschi

         
Il colore a olio veniva usato su legno, su parete, su tela e su pietra. Antonello da Messina prima e Giovanni Bellini dopo, seguito da Giorgione segnarono un importante sviluppo nella pittura a olio. Ma il grande passo avanti avvenne con Rubens, all’età di ventitré anni si reco in Italia studiando e copiando i grandi: Michelangelo, Tintoretto e Correggio.
                     
 Rembrandt
Mentre nell’età barocca possiamo considerare Rembrandt l’erede di Tiziano.
Rembrandt non ha lasciato schizzi né studi preparatori. Le sue composizioni, venivano abbozzate in monocromia, sulla quale il pittore applicava i successivi colori. Il ricco chiaro scuro nella pittura a olio indica l’equilibrio di luci e ombre come possiamo vedere nelle opere del Caravaggio. All’inizio del diciottesimo secolo i colori a olio erano venduti già pronti in vesciche di pelle, questo permise agli artisti di dipingere all’aperto. Le vesciche furono poi sostituite da cilindretti metallici. Le velature e gli strati di colore furono sostituite dal colore denso e coprente, applicato con pennello o spatola. Gli impressionisti alterarono la concezione pittorica, il loro interesse era per la luce e il colore. Il nostro secolo ha visto un proliferare di movimenti.


                                                                 S. Dalì

Salvador Dalì si è orientato verso un realismo fotografico, spesso ha lavorato con una lente da gioielliere, ha trattato il colore a olio con una raffinatezza tipica dell’arte fiamminga. Gli espressionisti hanno privilegiato la grandi tele come Jackson Pollock. Egli non adoperava pennelli ma posava le tele per terra e spandeva, gocciolava, spruzzava il colore. Questi sviluppi liberano la pittura da molti elementi di incertezza e di fatica, ma possono creare problemi, in particolare per i meno esperti o per chi non abbia frequentato una scuola d’arte. L’artista può imparare tutto su un medium attraverso lo studio e l’osservazione delle opere dei pittori di ogni epoca, ma soprattutto con gli esperimenti e l’esperienza.
Renoir
 Una delle caratteristiche del colore a olio è la possibilità di applicarlo sia in velature trasparenti, sia in sottili strati coprenti o impasto spesso.


ABBOZZO
 Deciso il supporto dove dipingere (tela, legno, cartone) si esegue l’abbozzo o pittura a colore spento, eseguito in monocromia. L’abbozzo consente di impostare il dipinto e di stabilire i valori tonali, può essere eseguito anche con più colori.

VELATURA
Una velatura è uno strato trasparente di colore applicato sul fondo, su un’altra velatura o sull’impasto. Per creare con le velature effetti interessanti l’artista deve costruire più strati, lasciando asciugare il colore fra l’uno e l’altro. Non occorre velare tutte le zone di un dipinto, altre zone possono rendere meglio se trattate “alla prima”.

SMORZATURA
La caratteristica di questo procedimento è che le zone sottostanti traspaiono in maniera irregolare. La smorzatura si può ottenere in diversi modi: applicando chiaro su scuro o scuro su chiaro, il colore, denso o leggermente fluido, può essere esteso con un pennello, con uno straccio o anche con le dita. Questa tecnica consente di creare interessanti combinazioni cromatiche.
                                                              

ALLA PRIMA
  Monet
Nella tecnica “alla prima” o diretta, il colore è applicato rapidamente in modo coprente e viene completato in un’unica seduta. Ogni chiazza di colore rimane più o meno immutata nel dipinto finito. La bellezza del metodo diretto sta nella freschezza del colore, il segno del pennello e della spatola è un altro importante elemento dell’effetto finale. L’artista deve prendere in considerazione contemporaneamente linea, tono, granitura, disegno e colore.

TONKING
Questa tecnica prende il nome dal suo ideatore Henry Tonks, consiste nel rimuovere dalla tela il colore eccedente posandovi sopra un foglio di carta strofinando delicatamente.

                                                              
Pollock
COLORI
I pigmenti si suddividono in tre gruppi base: terre, pigmenti inorganici e pigmenti organici. I pigmenti vengono dispersi in olio di semi di lino o in olio di cartamo, che è più pallido e asciuga più lentamente. Gli oli si essiccano per ossidazione e polimerizzano in forma solida. Allo stato liquido, gli oli sono solubili in solventi come la trementina, ma una volta asciutti sono insolubili. I colori hanno diversi tempi di essiccazione, quelli contenenti pigmenti di terra asciugano più rapidamente, mentre per il cremisi di alizarina possono occorrere fino a dieci giorni e l’essiccazione totale fino a un anno.
                                                                                                           

Caterina Guttuso


6 commenti:

  1. Per me la pittura ad olio è sempre stata un oggetto misterioso, ma con questo post ho appreso un sacco di cose! grazie!

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  2. Grazie a te Annalisa per il commento! Mi fa piacere che il post sia servito per arricchire le tue conoscenze.

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  3. ma guarda un po' facevo il tonking, e non lo sapevo! Grazie Caterina per tutte queste chicche.

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    1. Si Ade più si studia e più ci si rende conto che non inventiamo nulla! Grazie per il commento.

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  4. Ciao Caterina, io uso alla prima. Poco ritocco dopo. Di solito mescolo i colori direttamente sula tela, con diverse toccature di pennello. E' difficile, e solo l'estro guida. Occorre molta concentrazione e preferisco lavorare in solitario proprio per questo. Non ho imparato se non dall'esperienza. Infatti non amo seguire una scuola d'arte, verrebbe meno la mia principale ispirazione: il momento e l'estro che mi guidano.
    Grazie per le cose di cui ci parli. La tecnica è però qualcosa di estremamente personale per un artista.

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    1. Pensa Clo! A scuola avevo un professore che ci vietava mescolare i colori direttamente sulla tela, diceva: i colori si fanno nella tavolozza se riuscirete a diventare dei grandi poi mescolerete i colori sulla tela, altrimenti sarete solo degli improvvisati. Soltanto chi non ha frequentato una scuola d'arte può permettersi di improvvisare senza tenere conto della tecnica. Grazie per il commento!

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