Il mondo della creatività è
parallelo al mondo della nostra vita reale. Esso ci permette di lasciare una
traccia indelebile del nostro passaggio su questa dimensione terra. Entreremo
nel mondo dell’arte e dell’artigianato illustrando metodi ed esperienze.
Cominciamo il laboratorio artistico con l’incisione, una tecnica molto
antica.
Si narra che la prima stampa si ebbe per pura casualità nel laboratorio
di armi dove incidevano impugnature di spade. Un fornimento di spada si sporcò
d’inchiostro e stampò la decorazione sulla base sottostante.
Il massimo
incisore europeo fu Albrecht Durer, mentre in Italia un precursore
dell’utilizzo della tecnica dell’acquaforte fu Francesco Mazzola detto il
Parmigianino - a cavallo tra il XV e XVI secolo.
IL COLOSSO - maniera nera Francisco Goya |
Nel metodo diretto troviamo il bulino, la puntasecca e la maniera nera. La tecnica diretta consiste nell’ incidere direttamente la lastra con una punta di metallo oppure con il bulino, tracciando così il disegno, più complessa è la maniera nera. Si prepara la lastra graffiandola con il berceau (o rocker, in inglese) in tutte le direzioni, in modo tale da ottenere una superficie scabra, che alla stampa risulterà nera. Le zone in luce si ottengono asportando le barbe con il raschietto e lucidandole con il brunitoio.
esempio di acquaforte |
Fragole - acquaforte, ceramolle e acquatinta |
Nel metodo indiretto cioè con acidi troviamo
l’acquaforte, l’acquatinta e la cera molle. L’acquaforte chiamata così dal nome
dell’acido (acido nitrico), si prepara la lastra mettendo uniformemente un
coprente a protezione dall'acido (cera, gomma…) viene affumicata con una fiamma.
Quindi si incide il disegno nel materiale protettivo con una punta sottile, per
mettere a nudo il metallo. S'immerge la lastra in acido (dopo averne cosparso
di coprente la faccia posteriore) iniziando la morsura, che può essere fatta a
più riprese. L’acido incide il metallo solo dove non è protetto. Giudicata
completa la lastra, si lava con benzina od acquaragia, e poi si asciuga.
Nella tecnica dell’acquatinta si cosparge la lastra di polvere di bitume oppure di colofonia, si scalda leggermente in modo che aderisca per fusione facendo al momento della morsura corrodere solamente gli spazi tra i granellini di polvere producendo una superficie ruvida (tipo granito) che tratterrà l'inchiostro. L’acquatinta serve a dare tono all’acquaforte.
acquaforte con fondo in ceramolle |
Punte metalliche per incisione |
Sguardi - ceramolle |
Quando si acquista una stampa è bene informarsi delle copie d'autore che esistono dell'incisione e guardare in basso a sinistra dove troverete due numeri, il numero più piccolo dei due indica la copia che state acquistando il numero più grande indica quante copie sono state realizzate, es. 12/40.
Caterina Guttuso
La tecnica della acquatinta accende particolarmente il mio interesse. Chissà che non mi cimenti un giorno. Lattina interessante per gli addetti ai lavori e non. Attendiamo curiosi il seguito.
RispondiEliminagrazie Ade! Chi entra nel mondo dell'incisione non può che amarla.
Eliminaettanti complimentoni a questa lattina nuova!!
RispondiEliminaNatualmente io padroneggio da sempre queste tecniche, direi che Caterina abbia fatto un buon lavoro (ahahahaha!)
gd
Giorgio dato che padroneggi in queste tecniche domani sera ti interrogo!
Eliminaahahahah....Grazie assai
La tecnica è il passo primo e imprescindibile di un opera...questo ci fa capire Caterina. La maestria e il capolavoro seguono invece il genio dell'artista.
RispondiEliminaSi Rosa, la tecnica ti da la libertà di realizzare un opera. Grazie per il commento.
EliminaEccomi Caterina. Un post davvero speciale che ti/ci dà la possibilità di spaziare nel mondo delle tecniche dell'Arte. Una tua grande preparazione in materia, c'è studio e conoscenza. Traspare tutto. Giorgio conosce tutte le tecniche. Io qualcuna l'imparai alle lezioni di Storia dell'Arte. La mia insegnante suora, ci fece sperimenare delle cose incredibili. Non ci parlò mai di autori ma di tecniche. Devo a quegli anni e alla sua severità (un giornale di Sicilia da spezzettare in minuscoli pezzi come compito a casa...)un retaggio antico che rimase nelle fibre della anima
RispondiEliminaSono Clotilde
EliminaMa non si può inserire il nome qua!
Giorgio conosce tutte le tecniche ci crederei poco...l'importante sperimentare e apprendere!
EliminaCara Caterina avrei difficoltà anche solo a ripetere le tue spiegazioni.da sempre amo la maniera nera privilegiata da Goya. Ho capito che l'incisione è meravigliosa. Grazie emozionate.
RispondiEliminaahahaha... Fabri tranquillo la messa in opera è molto più semplice della descrizione, conoscendo le tecniche. Grazie per il commento!
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