Oggi la
pittura a olio rappresenta una parte importante della nostra esperienza visiva,
è difficile ricordare che si tratta di una tecnica pittorica relativamente
recente, anche se intorno al 1100 Teophilus Presbiter già scriveva l’uso
dell’olio
come medium nella pittura.
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Jan van Eyck |
La tradizione vuole che l’inventore di questa
tecnica sia il pittore fiammingo Jan van Eyck. A quell’epoca, i dipinti ad olio
venivano realizzati in due fasi: la prima era un abbozzo monocromo, con lievi
sfumature di grigio, su questo venivano applicati strati di vernice trasparente
in cui il pigmento puro era mescolato con un medium oleoso traslucido e
brillante, che lasciava trasparire l’abbozzo sottostante. Il colore era leggero
sulle zone lumeggiate e più denso nelle zone d’ombra. Questa tecnica entrò
nell’arte italiana grazie ai pittori veneziani.
Il colore a olio veniva usato
su legno, su parete, su tela e su pietra. Antonello da Messina prima e Giovanni
Bellini dopo, seguito da Giorgione segnarono un importante sviluppo nella
pittura a olio. Ma il grande passo avanti avvenne con Rubens, all’età di
ventitré anni si reco in Italia studiando e copiando i grandi: Michelangelo,
Tintoretto e Correggio.
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Rembrandt |
Mentre nell’età barocca possiamo considerare Rembrandt
l’erede di Tiziano.
Rembrandt non ha lasciato schizzi né studi preparatori. Le
sue composizioni, venivano abbozzate in monocromia, sulla quale il pittore
applicava i successivi colori. Il ricco chiaro scuro nella pittura a olio
indica l’equilibrio di luci e ombre come possiamo vedere nelle opere del
Caravaggio. All’inizio del diciottesimo secolo i colori a olio erano venduti
già pronti in vesciche di pelle, questo permise agli artisti di dipingere
all’aperto. Le vesciche furono poi sostituite da cilindretti metallici. Le velature
e gli strati di colore furono sostituite dal colore denso e coprente, applicato
con pennello o spatola. Gli impressionisti alterarono la concezione pittorica,
il loro interesse era per la luce e il colore. Il nostro secolo ha visto un
proliferare di movimenti.
S. Dalì
Salvador Dalì si è orientato verso un realismo
fotografico, spesso ha lavorato con una lente da gioielliere, ha trattato il
colore a olio con una raffinatezza tipica dell’arte fiamminga. Gli
espressionisti hanno privilegiato la grandi tele come Jackson Pollock. Egli non
adoperava pennelli ma posava le tele per terra e spandeva, gocciolava,
spruzzava il colore. Questi sviluppi liberano la pittura da molti elementi di
incertezza e di fatica, ma possono creare problemi, in particolare per i meno esperti
o per chi non abbia frequentato una scuola d’arte. L’artista può imparare tutto
su un medium attraverso lo studio e l’osservazione delle opere dei pittori di
ogni epoca, ma soprattutto con gli esperimenti e l’esperienza.
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Renoir |
Una delle caratteristiche del colore a olio è
la possibilità di applicarlo sia in velature trasparenti, sia in sottili strati
coprenti o impasto spesso.
ABBOZZO
Deciso il supporto dove dipingere (tela,
legno, cartone) si esegue l’abbozzo o pittura a colore spento, eseguito in monocromia.
L’abbozzo consente di impostare il dipinto e di stabilire i valori tonali, può
essere eseguito anche con più colori.
VELATURA
Una velatura
è uno strato trasparente di colore applicato sul fondo, su un’altra velatura o
sull’impasto. Per creare con le velature effetti interessanti l’artista deve
costruire più strati, lasciando asciugare il colore fra l’uno e l’altro. Non
occorre velare tutte le zone di un dipinto, altre zone possono rendere meglio
se trattate “alla prima”.
SMORZATURA
La
caratteristica di questo procedimento è che le zone sottostanti traspaiono in
maniera irregolare. La smorzatura si può ottenere in diversi modi: applicando
chiaro su scuro o scuro su chiaro, il colore, denso o leggermente fluido, può
essere esteso con un pennello, con uno straccio o anche con le dita. Questa
tecnica consente di creare interessanti combinazioni cromatiche.
ALLA PRIMA
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Monet |
Nella
tecnica “alla prima” o diretta, il colore è applicato rapidamente in modo
coprente e viene completato in un’unica seduta. Ogni chiazza di colore rimane
più o meno immutata nel dipinto finito. La bellezza del metodo diretto sta
nella freschezza del colore, il segno del pennello e della spatola è un altro
importante elemento dell’effetto finale. L’artista deve prendere in
considerazione contemporaneamente linea, tono, granitura, disegno e colore.
TONKING
Questa
tecnica prende il nome dal suo ideatore Henry Tonks, consiste nel rimuovere
dalla tela il colore eccedente posandovi sopra un foglio di carta strofinando
delicatamente.
I pigmenti
si suddividono in tre gruppi base: terre, pigmenti inorganici e pigmenti
organici. I pigmenti vengono dispersi in olio di semi di lino o in olio di
cartamo, che è più pallido e asciuga più lentamente. Gli oli si essiccano per
ossidazione e polimerizzano in forma solida. Allo stato liquido, gli oli sono
solubili in solventi come la trementina, ma una volta asciutti sono insolubili.
I colori hanno diversi tempi di essiccazione, quelli contenenti pigmenti di
terra asciugano più rapidamente, mentre per il cremisi di alizarina possono
occorrere fino a dieci giorni e l’essiccazione totale fino a un anno.
Caterina Guttuso